Il Jeet Kune Do (截拳道), abbreviato in JKD (La via per intercettare il pugno), è il sistema e la filosofia di arte marziale intuita e sintetizzata da Bruce Lee. L'approccio del JKD al combattimento è aperto a qualunque situazione tanto in piedi quanto a terra, contro uno o più avversari armati e disarmati allo stesso tempo e per tale ragione ogni parte del corpo viene utilizzata ed ogni attacco è finalizzato ad eliminare la fonte del pericolo. Più vicino ad essere una filosofia ed una via che un'arte marziale dalle ortodosse tradizioni, nel Jeet Kune Do non esistono riflettori, non si combatte sotto la soffice luce di tornei: è nella realtà di strada e nella difesa personale da eventuali aggressioni che quest'arte trae le proprie fondamenta, restando di fatto libera di esprimersi a prescindere dalle canoniche imposizioni delle ferree regole sportive riguardanti colpi "sleali" o irregolari quando nella realtà dei fatti le situazioni di rischio non badano di certo a regole cavalleresche. Al di fuori di ogni schema nel JKD non esistono forme preimposte o colpi inutilizzabili, poichè il JKD non consiste nell'accumulare una conoscenza fissa piuttosto è un processo che induce a scoprire le cause dell'ignoranza prediligendo la sostanza di un'efficacia alla bellezza scenica, non vi è alcun mistero nello stile, i movimenti sono diretti semplici e non classici. La straordinaria forza del Jeet Kune Do risiede proprio nella sua semplicità, si è convinti che il modo più semplice è il modo più giusto. Il Jeet Kune Do è semplicemente l'espressione diretta dei propri sentimenti con il minimo dei movimenti e di energia.

 

 

 

« Per ragioni di sicurezza la vita, che non ha limiti, viene trasformata in qualcosa di morto, in un modello che ha dei limiti. Per capire il Jeet Kune Do, getta alle ortiche tutti gli schemi, tutti i modelli, tutti gli stili e lo stesso concetto di ciò che non è ideale nel Jeet Kune Do. Sai definire una situazione senza darle un nome? Definire, dare un nome, fa paura »  Bruce Lee.